1. Cercasi un fine onesto, grande, giusto
Cercasi fine onesto.
Cercasi un fine.
Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga
null’altro che d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei.
Cercasi fine onesto.
Cercasi un fine.
Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga
null’altro che d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei.
Cercasi fine ultimo
Il fine giusto è dedicarsi al prossimo.
E in questo secolo
come vuole amare se non con la politica
o col sindacato o con la scuola?
Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle
scelte.
Contro i classisti che siete voi, contro l’analfabetismo, il
razzismo, le guerre coloniali
(Lettera a una professoressa)
Cercasi fine ultimo
Il fine giusto è dedicarsi al prossimo.
E in questo secolo
come vuole amare se non con la politica
o col sindacato o con la scuola?
Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle
scelte.
Contro i classisti che siete voi, contro l’analfabetismo, il
razzismo, le guerre coloniali
(Lettera a una professoressa)
Come può la scuola testimoniare l’amore al prossimo e
preparare i ragazzi a dedicarsi al prossimo?
Come il lavoro può essere testimonianza di amore al prossimo?
C’è qualche nostro atteggiamento verso la scuola o gli amici dei
nostri figli che potremmo migliorare?
E nel lavoro?
2. Giustizia è essere uguali. Le pari opportunità
Fine immediato
Ma questo è solo il fine ultimo da ricordarsi ogni tanto.
Quello immediato da
ricordarsi minuto per minuto è d’intendere
gli altri e farsi intendere.
Fine immediato
Ma questo è solo il fine ultimo da ricordarsi ogni tanto.
Quello immediato da
ricordarsi minuto per minuto è d’intendere
gli altri e farsi intendere.
Finchè il povero conosce 100 parole e il ricco 1000, il povero
resterà sempre schiavo. Diamo anche ai poveri mille parole e, siccome il
diritto è dalla loro parte, la ragione se la sapranno fare.”
Finchè il povero conosce 100 parole e il ricco 1000, il povero
resterà sempre schiavo. Diamo anche ai poveri mille parole e, siccome il
diritto è dalla loro parte, la ragione se la sapranno fare.”
Sovrani
Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa
esprimersi e intende l’espressione altrui.
(Lettera a una
professoressa)
Sovrani
Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa
esprimersi e intende l’espressione altrui.
(Lettera a una
professoressa)
La scuola che boccia è come un ospedale che cura i sani e
trascura i malati
La scuola che boccia è come un ospedale che cura i sani e
trascura i malati
Art.
3 Costituzione
( Tutti i cittadini
hanno pari dignità sociale [cfr. XIV]
e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29
c. 2, 37
c. 1, 48
c. 1, 51
c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6],
di religione [cfr. artt. 8,
19],
di opinioni politiche [cfr. art. 22],
di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.)
Condivisione:
Cosa significa che la lingua rende “ uguali”?
Chi sono i “barbianesi” di oggi? Quali pari opportunità realistiche
possono o potrebbero trovare a scuola?
Come la scuola può favorire l’uguaglianza rispettando le
diversità?
3. L’obbedienza non è più una virtù
Lettera ai giudici
“Avere il
coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza
non è più ormai una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano
di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che
si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.
Lettera ai giudici
A questo patto l'umanità potrà dire di aver avuto in questo secolo un progresso morale parallelo e proporzionale al suo progresso tecnico”.
La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. E' l'arte delicata di condurre i ragazzi sul filo del rasoio: da un lato formare il senso della legalità, dall'altro la volontà di leggi migliori, cioè il senso politico ...
4. Educare ad una società migliore
E allora il maestro deve essere per quanto può profeta, scrutare i segni dei tempi, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che vedranno chiare domani”
5. I care
“Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia […]. Come ognuno deve sentirsi responsabile
di tutto.
Su una parte della nostra scuola c’è scritto grande: “I care”. E’ il motto intraducibile dei
giovani americani migliori. “Me ne
importa, mi sta a cuore”. E’ l’esatto contrario del motto fascista “ Me ne
frego”.
“Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia […]. Come ognuno deve sentirsi responsabile
di tutto.
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