“Riteniamo
grave e incomprensibile che il ministro-ammiraglio
Di Paola continui a difendere il progetto dei cacciabombardieri F-35
e dichiari che il governo vuole intensificare la presenza militare
italiana in Afghanistan
dotando i nostri AMX
di capacità di attacco al suolo. Siamo dentro una logica
distruttiva.”
Lo
avevamo scritto lo scorso 29 gennaio. Lo ribadiamo anche oggi, alla
luce delle notizie di bombardamenti nella provincia afgana di Farah
da parte di caccia Amx del contingente italiano.
Pax Christi
denuncia nuovamente con fermezza che
“si rischia di annullare l'orientamento della Costituzione italiana
che ripudia la guerra”.
Chiediamo
che intervenga il parlamento. E che il silenzio di gran parte della
politica e dei mezzi d’informazione non sia così assordante, da
lasciar parlare solo le bombe.
Come
possiamo condannare – doverosamente! – le bombe della strage di
20 anni fa in via D’Amelio, che uccisero il giudice Borsellino e la
sua scorta, e ‘benedire’ le bombe in Afghanistan e il progetto
dei caccia F35?
Proprio
oggi il ministro Di Paola in un’intervista esalta il progetto Jsf,
e si dimostra preoccupato perché “se
chiudessimo questo progetto, metteremmo a rischio 10 mila posti di
lavoro e ammazzeremmo il futuro tecnologico di Finmeccanica”.
Se
le parole hanno un significato, a noi sembra più civile, umano e
cristiano essere preoccupati per le vite che vengono veramente
‘ammazzate’
con i progetti di guerra. Anche questo è ‘furore ideologico’,
come sostiene il Ministro della Difesa?
E’
ancora attuale il pronunciamento della Santa
Sede del 3 giugno 1976: "La
corsa agli armamenti è aggressione che si fa crimine: gli
armamenti, anche se non messi in opera, con il loro alto costo
uccidono i poveri, facendoli morire di fame“
.
Pax
Christi da sempre chiede la sospensione di questo progetto, insieme
alla campagna
‘Taglia
le ali alle armi’,
e rinnova la richiesta di un confronto a cui il Ministro non sembra
essere molto propenso.
Lo
scorso
11 luglio Benedetto XVI ha affermato “Per
giungere alla pace bisogna impegnarsi, lasciando
da parte la violenza e le armi,
impegnarsi con la conversione personale e comunitaria, con il
dialogo, con la paziente ricerca delle intese possibili.”
Il
nostro no alla guerra e alla sua preparazione è confortato anche dal
titolo del messaggio per la prossima giornata mondiale della pace, 1
gennaio 2013: “
Beati gli operatori di pace”.
Nandino
Capovilla
coordinatore
nazionale di Pax Christi Italia
Firenze
18 luglio 2012
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